A proposito di consumo critico e consapevole

A PROPOSITO DI CONSUMO CRITICO E CONSAPEVOLE

Limbiate Solidale e tutti i gruppi che appoggiano la candidatura a sindaco di Giancarlo Brunato sono molto sensibili ai temi del consumo critico e della auto organizzazione dei consumatori.

Si parla molto spesso di ecologia, di rispetto della natura, di produzioni agricole biologiche o comunque sostenibili. Sta quindi, maturando piano piano una coscienza collettiva sempre più attenta non solo alla qualità di ciò che quotidianamente mettiamo nel piatto, ma anche all’impatto spesso devastante che certe produzioni hanno sull’ambiente e sul territorio.

Noi siamo favorevoli a qualsiasi iniziativa che riduca l’inquinamento, lo sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, soprattutto quando si tratta di iniziative che partono dal basso, dai cittadini e consumatori che non si limitano a consumare acriticamente tutto ciò che viene propagandato, ma diventano parte attiva del cambiamento.

Per questo sottolineiamo l’importanza dei GAS, Gruppi di Acquisto Solidale, che fanno del consumo critico, della sostenibilità, della solidarietà i loro principi fondamentali del loro operato. Sappiamo che anche a Limbiate opera da più di dieci anni un GAS. Anzi, alcuni dei nostri candidati e sostenitori sono tra i membri attivi o soci di tale organizzazione.

Riteniamo che anche una Amministrazione Comunale attenta possa e debba fare qualcosa in tal senso.

Per esempio creare dei momenti di approfondimento rivolti alla cittadinanza su tali tematiche, coinvolgere le scuole del territorio su progetti di educazione al consumo consapevole, introdurre sempre di più nelle mense scolastiche prodotti biologici, a km. zero e rispettosi della natura e dell’ambiente.

Dobbiamo essere sempre più consapevoli che il mondo che lasceremo alle future generazioni deve per forza di cose essere migliore di quello che abbiamo costruito fino ad ora. 

Altre alternative non esistono.

Curriculum Vitae Candidati Limbiate Solidale

Certificati Casellario Giudiziale Candidati Limbiate Solidale

Chi è Giancarlo Brunato?

Giancarlo ha 67 anni e dopo una vita al servizio degli altri ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio della città

Mi chiamo Giancarlo Brunato. Ho accettato con determinazione e senso di responsabilità la candidatura a sindaco di Limbiate, che mi è stata proposta dalla coalizione di centrosinistra, formata dal Partito Democratico e dalle liste civiche: Limbiate Solidale e Su La Testa per Limbiate. Ho 67 anni e sono in pensione dopo una vita di lavoro. Sono sposato con Sonia dal 1979, ho due figli e altrettanti splendidi nipotini, che mi rendono un nonno felice e orgoglioso. La mia carriera lavorativa inizia come educatore e assistente sociale in diversi comuni ed enti privati, occupandomi in particolare di comunità per minori e ragazze madri e di affido familiare. In seguito, per trent’anni mi sono dedicato anima e corpo alla cooperazione sociale, interessandomi soprattutto al tema dell’inserimento lavorativo per persone svantaggiate o in difficoltà. A Limbiate sono stato tra i fondatori della cooperativa “I Sommozzatori Della Terra” all’interno dell’area ex Antonini di Mombello. Forte di questa lunga esperienza sul campo, ho contribuito a creare e ho presieduto un consorzio di cooperative sociali nella provincia di Milano, diventando anche membro della presidenza nazionale di Legacoopsociali. Sono stato eletto per due volte consigliere comunale e durante il mio ultimo mandato sono stato capogruppo della lista Limbiate Solidale tra il 2011 ed il 2016.A Limbiate mi conoscono per il mio impegno sociale e nel volontariato: nel Comitato genitori; nel Comitato di quartiere dei Giovi; presidente del Consiglio d’istituto della scuola Leonardo da Vinci per cinque anni; volontario per quindici anni con l’Associazione Genitori per organizzare e gestire le “famose” vacanze per i bambini e ragazzi di Limbiate; e molte altre attività, come la recente raccolta di indumenti per il campo profughi di Lipa in Bosnia. Ho sempre affrontato queste esperienze con grande impegno, discrezione nei confronti degli altri, coerenza verso i principi di solidarietà e condivisione; e infine, con umiltà nell’ascoltare e cercare di capire il prossimo. Tutto ciò unito a una profondissima convinzione: che occorre lavorare per il bene di tutti e non solo per il proprio interesse. E anche oggi come ieri, accingendomi a questa nuova avventura, sono mosso da un grande desiderio: far crescere nella mia comunità una propensione “all’aiutarsi” come primo strumento di relazione tra le persone.

Il lavoro è un tema comunale?

La recente tragica vicenda della Gianetti Ruote riporta al centro della discussione il ruolo dei Comuni in relazione al tema occupazionale.

Nel corso del recente consiglio comunale la Lista Civica Limbiate Solidale ha proposto una mozione di solidarietà ed attenzione sulla vicenda Gianetti Ruote.

Insieme ad apprezzamenti per l’atto doveroso da parte del consiglio comunale, sono state poste però alcune questioni che possono essere riassunte dalla domanda: ma un Comune cosa può fare per prevenire licenziamenti e chiusure e, più in generale, come può stimolare l’occupazione?

Limbiate, come sappiamo, ha il reddito pro capite più basso della nostra provincia ed inoltre conta, secondo l’ISTAT una percentuale di giovani laureati pari 13,9 % (24,4% è la media regionale). questi sono indicatori significativi di come il mancato accesso ad un lavoro dignitoso determini situazione di non occupazione e quindi di povertà.

MIgliorare questi dati consentirebbe alla nostra città di migliorare la qualità di vita delle famiglie limbiatesi.

Sostanzialmente pensiamo che un’amministrazione comunale possa agire su alcune direttive principali per cercare di incidere sul tema occupazione: Accesso ai servizi per il lavoro, sostegno all’economia giovanile, prevenzione circa uno scarso livello di istruzione (povertà educativa), orientamento ed informazione anche logistica per le famiglie.

Si deve creare una rete  territoriale per l’istruzione, la formazione e il lavoro finalizzata a diminuire la dispersione scolastica partendo naturalmente dalla scuola, dai servizi scolastici, ma anche da tutta la comunità rafforzando la collaborazione tra  Comune, scuole, comitati genitori e associazioni locali e aziende.

L’investimento infrastrutturale ed il percorso di digitalizzazione nei plessi scolastici deve proseguire così come il potenziamento dei progetti di psicologia scolastica per aiutare gli alunni più fragili, i docenti e le famiglie. Vogliamo anche creare percorsi “ponte” per agevolare il passaggio tra i percorsi scolastici riducendo la perdita di annualità. 

La scuola deve essere arricchita dalla comunità che le sta intorno assumendo quel ruolo di educatore che deriva dalle associazioni e dalle aziende locali.

Le associazioni locali sono coinvolte per organizzare attività di aiuto compiti, progetti di sostegno oltre a proporre un “servizio civile” scolastico che aiuti gli studenti ad entrare in contatto con le realtà associative e di volontariato del territorio. 

Le aziende del territorio possono poi assumere un ruolo di guida ed orientamento al mondo del lavoro.

Limbiate per molti anni ha avuto lo sportello “Informagiovani”, un punto di riferimento per le opportunità culturali, formative e lavorative giovanili. Vorremo proporne una versione 2.0 per agevolare l’accesso a strumenti di sostegno agli studenti e per l’orientamento scolastico.

Bisogna sviluppare progetti di orientamento e assessment di competenze  personalizzati e cogliere le esigenze del mondo che cambia tramite l’attivazione di postazioni di coworking per giovani professionisti che si rendano disponibili a collaborare con le associazioni, comune, scuole e la promozione di progetti di economia finanziaria dedicati ai giovani per favorire l’indipendenza economica e per stimolare l’autoimprenditorialità

Una campagna di mezza estate

La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. Mascherine, vacanze e green pass non aiutano, ma sono questi i veri ostacoli?

Qualcuno ha parlato di mancata garanzia per la democrazia, altri ritengono che si debba procedere con un’amministrazione di larghe intese, altri ancora reputano che a seguito (durante) una pandemia abbia poco senso andare al voto perché le persone avrebbero una tendenza a confermare chi ha gestito il periodo di emergenza e ulteriori cambiamenti sarebbero di troppo.

Una premessa è doverosa: non è certo facile farsi conoscere indossando una mascherina e non potendo “stringere mani”. Non è altrettanto facile gestire le occasioni pubbliche on line o con posti contingentati. Infine, conoscere la data delle elezioni per organizzare le liste, la burocrazia e avere coscienza delle scadenze, di certo sarebbe un aiuto in più.

Non so però, quanto la situazione sarebbe stata diversa senza la pandemia. Lo dico con rammarico e prendendo la mia quota di responsabilità. Trovare 24 persone per comporre una lista elettorale sarebbe stato difficile anche senza Covid; interessare e coinvolgere (ingaggiare si dice adesso) le persone sarebbe stato complesso anche senza Covid. La gente poco comprende il ruolo ed i meccanismi della politica. Le generazioni più giovani la vivono come una dimensione parallela che mai si incrocia con la propria vita reale. Di certo la colpa è soprattutto nostra, dei politici. Ma se noi siamo la causa, siamo anche quelli per definizione, chiamati a trovare una soluzione. Come fare a sciogliere la questione?

Le nostre idee hanno a che fare con percorsi seri e partecipati di educazione civica, che contengano sicuramente elementi di conoscenza delle istituzioni e delle leggi, ma che soprattutto educhino i ragazzi alla presenza dell’altro. Pensiamo che la crisi della partecipazione politica nasca anche dalla crisi di partecipazione dei giovani al volontariato, alla gratuità, all’agire per il solo bene comune.

Per questo proponiamo l’istituzione del “servizio civile scolastico”: un percorso nelle scuole medie che consenta ad ogni studente di conoscere e sperimentare le realtà e le associazioni di Limbiate. Amare la cosa pubblica passa dalla possibilità di sperimentare il piacere di darsi da fare per gli altri, che poi siamo noi.