Una campagna di mezza estate

La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. Mascherine, vacanze e green pass non aiutano, ma sono questi i veri ostacoli?

Qualcuno ha parlato di mancata garanzia per la democrazia, altri ritengono che si debba procedere con un’amministrazione di larghe intese, altri ancora reputano che a seguito (durante) una pandemia abbia poco senso andare al voto perché le persone avrebbero una tendenza a confermare chi ha gestito il periodo di emergenza e ulteriori cambiamenti sarebbero di troppo.

Una premessa è doverosa: non è certo facile farsi conoscere indossando una mascherina e non potendo “stringere mani”. Non è altrettanto facile gestire le occasioni pubbliche on line o con posti contingentati. Infine, conoscere la data delle elezioni per organizzare le liste, la burocrazia e avere coscienza delle scadenze, di certo sarebbe un aiuto in più.

Non so però, quanto la situazione sarebbe stata diversa senza la pandemia. Lo dico con rammarico e prendendo la mia quota di responsabilità. Trovare 24 persone per comporre una lista elettorale sarebbe stato difficile anche senza Covid; interessare e coinvolgere (ingaggiare si dice adesso) le persone sarebbe stato complesso anche senza Covid. La gente poco comprende il ruolo ed i meccanismi della politica. Le generazioni più giovani la vivono come una dimensione parallela che mai si incrocia con la propria vita reale. Di certo la colpa è soprattutto nostra, dei politici. Ma se noi siamo la causa, siamo anche quelli per definizione, chiamati a trovare una soluzione. Come fare a sciogliere la questione?

Le nostre idee hanno a che fare con percorsi seri e partecipati di educazione civica, che contengano sicuramente elementi di conoscenza delle istituzioni e delle leggi, ma che soprattutto educhino i ragazzi alla presenza dell’altro. Pensiamo che la crisi della partecipazione politica nasca anche dalla crisi di partecipazione dei giovani al volontariato, alla gratuità, all’agire per il solo bene comune.

Per questo proponiamo l’istituzione del “servizio civile scolastico”: un percorso nelle scuole medie che consenta ad ogni studente di conoscere e sperimentare le realtà e le associazioni di Limbiate. Amare la cosa pubblica passa dalla possibilità di sperimentare il piacere di darsi da fare per gli altri, che poi siamo noi.

Una opinione su "Una campagna di mezza estate"

  1. Il tema proposto da Daniele sui giovani è fondamentale. Nel dibattito interno della nostra coalizione è stato forse quello più approfondito è dibattuto.
    Faccio quindi solo una sintesi prospettica; parliamo di giovani non solo per sapere quali sono i loro bisogni ed i servizi da “erogare” – che sono sicuramente una qs aperta-
    Parliamo di giovani per dargli e chiedergli responsabilità- sociale comunitaria civile –
    È un processo più articolato e più difficile ed è in questo pensiero che si propone di parlare di “servizio civile scolastico” integrandolo con altri progetti e scelte della politica e delle istituzioni
    Giancarlo Brunato

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